(Bologna, 1874 – Roma, 1937)
Nobel per la Fisica nel 1909. Per le sue ricerche e le sue scoperte sulla telegrafia senza fili.
Guglielmo Marconi è uno scienziato italiano. Dopo aver frequentato con irregolarità le scuole inferiori e il ciclo tecnico delle superiori, proseguì gli studi da solo o con lezioni private o, pur non essendo iscritto, seguendo i corsi di Righi all’Università di Bologna. Fu un grande sperimentatore e, collegandosi con i lavori di Hertz, che avevano posto in luce la possibilità di propagare attraverso lo spazio le onde elettromagnetiche provocate dalla scarica oscillante di un risonatore, ebbe il merito di concepirne un’utilizzazione pratica, realizzando tutta una serie di perfezionamenti tecnici sui dispositivi di trasmissione e ricezione delle onde hertziane, che diedero così inizio alla telegrafia senza fili: aveva, cioè, inventato la radio. Eletto senatore nel 1914, gli venne conferito il titolo di marchese e partecipò alla Conferenza di Pace di Parigi come ministro plenipotenziario, fu presidente dell’Accademia d’Italia e del Consiglio Nazionale delle Ricerche, membro del Gran Consiglio del Fascismo. Sfruttato da Mussolini per dimostrare la validità del genio italiano, oltre che inventore nel campo delle telecomunicazioni, Marconi fondò più di una ventina di società multinazionali, diventando un invidiato capitano d’industria, perché, lasciò detto, aveva compreso che senza un valido supporto industriale e commerciale la scoperta della radio, con tutte le altre invenzioni collegate, non avrebbe avuto la crescita che invece lui voleva che avesse.
Il premio è stato diviso con Karl Ferdinand Braun.
–
Tratto da I Premi Nobel. La vita, le scoperte e i successi dei premiati in fisica, chimica, medicina, letteratura, pace, economia, dal 1901 al 2016, BookTime, Milano, 2016.